Servizi e Metodi
Cosa posso fare per voi
“Non tutti coloro che vagano sono persi”
– J. R. R. Tolkien
Psicoterapia
individuale, di coppia e di gruppo
Si tratta di percorsi di conoscenza di sé, dei propri schemi e modalità di pensare, sentire e agire attraverso l’analisi del presente e del passato, per sviluppare consapevolezza.
Consapevolezza di sé non significa ripetersi quello che già si sa, come siamo benissimo abituati a fare, ma l’osservazione non giudicante dei propri stati interni, ipotizzando relazioni con variabili interne ed esterne. Progressivamente, si migliora e amplia la metacognizione, ovvero la capacità di riflettere sui propri stati mentali, di differenziali, e di integrarli anche quando molto diversi tra loro.
Ad esempio: una persona consapevole di sé sa cosa prova, quando e perché. Non si dà spiegazioni preconfezionate, non confonde un’emozione per un’altra, non si critica per sentire ciò che sente né dà la colpa ad altri. O, se lo fa, se ne accorge, si defonde, e recupera una posizione osservativa di senso e calma.
A seconda del caso e degli obiettivi condivisi, è possibile modificare o ridurre gli aspetti del comportamento e del pensiero che portano con sé troppa sofferenza e ostacolano il raggiungimento delle mete, lavorando in modo accurato su aspetti o componenti deficitarie o disregolate (ad esempio il sistema di sicurezza, o di competizione). Non è possibile, e neanche auspicabile, stravolgere la propria personalità, ma i risultati a cui una psicoterapia può far approdare sono molteplici. Tra questi:
- trattamento dei sintomi iniziali e rapporto consapevole con i restanti;
- sintonizzazione con sé, regolazione emotiva e ristrutturazione cognitiva;
- padroneggiamento di sé tramite parti sane, consapevoli, adulte che perseguono obiettivi sani e gestiscono i vecchi schemi di sofferenza;
- miglioramento della qualità delle relazioni interpersonali, più soddisfacenti e basate sulla cooperazione;
- agency, gentilezza, accettazione e tolleranza, compassione per sé e per gli altri, flessibilità mentale.
Se ve lo state chiedendo, oltre che di sé, si parlerà molto anche delle relazioni principali (familiari, partner, amici) e la psicoterapia impatterà positivamente anche su di esse, riscoprendo o consolidando come essere più efficaci e flessibili nei vari contesti, tramite abilità di empatia, comunicazione, negoziazione e molto altro.
Una persona consapevole e dotata di strategie metacognitive sa gestire in autonomia i propri stati mentali, comprende gli altri decentrandosi da sé e comunica con loro in modo limpido e assertivo.
La struttura tipica di una terapia è a fasi ed è la seguente:
- Anamnesi e la formulazione del caso (mediamente 3-4 colloqui);
- Restituzione e accordo sugli obiettivi e le finalità (2 colloqui)
- Contratto terapeutico sia scritto che orale: frequenza delle sedute, costi e regole della terapia allo scopo di tutelare entrambi. Non è possibile stabilire a priori la durata del trattamento, ma solo fare una previsione; (1 colloquio);
- Inizio della terapia (numero variabile di colloqui);
- Conclusione della terapia.
Strumenti
Gli strumenti sono veicolati all’interno del setting che è la cornice spazio-temporale-relazionale necessaria e imprescindibile del processo terapeutico. Lo strumento principale è il colloquio clinico di 50 minuti dove si utilizzerà specifica metodologia, come:
- Co-costruzione della mappa della sofferenza della persona;
- Test, psicoeducazione e lenti di lettura per comprendere e dare senso a come funziona il soggetto, da dove arriva un sintomo; la psicoeducazione in particolare serve per per portare le persone a saperne di più su quello che crea loro disagio, sull’origine e le cause, sulle possibili modalità di intervento. Aiuta a smentire i pregiudizi e la disinformazione per sostituirli con chiarezza e conoscenze valide, a gestire le crisi e a prevenire le ricadute;
- Relazione e alleanza terapeutica (sistemi motivazionali interpersonali, enactment, gestione delle fasi dell’alleanza, prevenzione dei drop)
- Tecniche manualizzate e comprovate di terapie integrate di terza generazione per promuovere il cambiamento, ridurre i sintomi, affrontare ciò che si temeva, etc.
Costi
Il costo dei colloqui è compreso tra 60€ e 80€ l’uno circa, ed è possibile portarlo in detrazione come spesa sanitaria al 19% se si effettuano pagamenti digitali.
Il counseling
o consulenza e la psicologia del benessere
È difficile stabilire a priori quanto il problema affondi le radici, però in base alla richiesta della persona e alla valutazione della terapeuta si possono effettuare interventi brevi (da 6 a 12 colloqui totali) su problemi circoscritti al momento presente o ad una singola area della vita, mirati a sbloccare l’impasse, a risolvere la crisi attuale e a promuovere il benessere.
Gli individui che possono beneficiare del counseling sono persone che sentono già di stare mediamente bene con ciò che sono e hanno, ma hanno la curiosità di stare meglio rispetto a qualcosa in particolare.
Gli argomenti tipici sono:
- Conoscere e far fiorire al meglio i punti di forza della persona con benefici sull’autostima, la creatività, la motivazione, la progettualità;
- Imparare qualche strategia pratica per vivere più in armonia con sé e nei rapporti interpersonali;
- Aumentare le capacità di gestione del tempo, dello stress, della risoluzione dei problemi e della presa di decisioni.
È possibile raggiungere risultati apprezzabili in poco tempo, quali maggiore consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità, maggiori emozioni piacevoli e vitali, miglioramento della vita lavorativa e sociale, maggiore coinvolgimento e realizzazione personale. Non esclude una psicoterapia se tra paziente e terapeuta si concordasse sul bisogno di approfondire.
Supporto Psicologico
Similmente al counseling può esaurirsi in pochi incontri, o al contrario protrarsi in un monitoraggio sul lungo periodo. Non tocca profondamente la persona come un percorso di psicoterapia completo, ma serve a dare ascolto, validazione emotiva, supporto, accettazione radicale, tecniche di rilassamento e altre pratiche corporee, strategie per migliorare l’equilibrio e prevenire le ricadute.
Si applica spesso nel campo delle malattie organiche (oncologiche, autoimmuni, cardiocircolatorie, disabilità) e di disturbi psichiatrici, purché sia già presente una preliminare presa in cura medica e farmacologica completa e continuativa.
Ricevere la diagnosi di una malattia del corpo o/e della mente è sempre un momento delicato, che può segnare un prima e un dopo nella vita di una persona e della sua famiglia. Da un lato può portare con sé il sollievo di una risposta, un senso di chiarezza, la possibilità concreta di intraprendere delle cure; dall’altro può rappresentare un trauma, che interrompe la quotidianità e le prospettive di vita, una serie di cambiamenti non richiesti né desiderati a cui far fronte. Il senso di identità, di coerenza, di ruolo possono alterarsi completamente, in modo diverso ma in ogni caso faticoso a seconda della fase di vita. I familiari, i partner, i figli sperimentano a loro volta le conseguenze delle malattie, ciascuno con la propria reazione e posizione non facile.
Un caregiver (ovvero chi sta di fianco ad una persona malata, dedicandole cure e tempo) può essere a rischio di esaurimento e depressione nel lungo periodo se non ha determinate risorse con sé.
Diventa quindi importante affiancare alle visite e alle terapie mediche, uno spazio riservato alla mente in quanto protagonista indiscussa del processo di guarigione o di convivenza con la malattia.